Verrà il giorno

Vedo nei vostri occhi la stessa paura che potrebbe afferrare il mio cuore. Verrà un giorno in cui il coraggio degli uomini cederà, e spezzeremo ogni legame di fratellanza, ma non è questo il giorno.
Oggi noi combattiamo!
cit. Aragorn.

Istruzioni sull’uso del presente

Ingredienti:

  • Una gatta curiosa.
  • Gelato al mandarino.
  • Chiamare dalla strada: “ehi, ci apri?”, anziché suonare il campanello.
  • La quieta gioia dell’attesa di un figlio.
  • Condivisione quanto basta.
  • La crescita.
  • I timori di una madre per i movimenti nella pancia del piccolo in arrivo.
  • I progetti comuni.
  • Amici.
  • Risate.
  • Qualsiasi cosa vi venga in mente.

Cosa c’entrano fra loro tutte queste cose? Assolutamente niente. O forse sì?

Prendete un paio di amici, ma di quelli buoni. Non troppo stagionati, che poi si seccano e non danno la giusta consistenza all’impasto.
Vi sconsiglio di acquistarli al Discount. Ok, c’è lo sconto 3×2, ma poi scadono anche in fretta o hanno difetti di fabbricazione che non sono subito evidenti. E la garanzia non vi copre l’intero arco di una vita.
L’arte di utilizzare buoni amici merita un apposito post, per cui per ora si darà per scontato che tale abilità sia già acquisita.

Per ottenere una serata memorabile, non c’è un vero ordine da seguire. Certo, la tecnica dell’impasto è importante. Amalgamate gli amici con ogni elemento della lista. Nel caso non li aveste a disposizione, potete usare quello di riserva, ovvero: qualsiasi cosa vi venga in mente. Non serve niente di specifico per una bella serata fra amici, perciò non fissatevi. A meno di non avere amici fissati.

La condivisione è importante, ma presuppone due cose: che abbiate qualcosa da dire e che dall’altra parte ci sia la voglia di ascoltarvi. Il calcio è un argomento valido solo fra amanti del calcio.
Qualora questo ingrediente non risultasse efficace, probabilmente la vostra comunicazione deve essere migliorata. Oppure avete acquistato gli amici al Discount. Provvedete subito, prima che si installino nella vostra vita e facciamo lo stesso effetto di Windows quando lo attaccate alla stampante: mandarvi in crash il sistema.

Impastate bene gli ingredienti secondo l’ordine che preferite.
Come legante, consiglio le risate. Non tutti le usano, ma secondo me è l’ingrediente principale di una normale serata fra amici. Senza una dose sufficiente di risate l’impasto rischia di risultare troppo asciutto, o troppo cotto, oppure troppo poco, o troppo qualsiasi cosa che alla fine vi lascerà quell’amaro in bocca e quella sensazione del tipo: ma non è che siamo stati troppo seri?
La serietà uccide. Davvero. E ci vuole molta serietà per non essere seri.
Evitate la serietà ad ogni costo, ricercandola attivamente (sì, ok, questa ve la spiego dopo, quando mi riprendo…)

Last, but not least (perché ci piace finire con una frase trita e ritrita, che un po’ di banalità ci sta sempre bene) questo tipo di ricetta non consiste nell’ammirare un prodotto finito, ma nel tenere l’attenzione sul work in progress. Poiché solo l’insieme dei singoli passaggi produce la ricetta finale e il suo totale godimento deriva, per l’appunto, dal godere di ogni singolo colpo di mestolo o aggiunta di nuovi spunti.
Come dire: godere di ciò che accade adesso, anziché di ciò che non sta accadendo dopo (per evidenti ragioni: non è ancora accaduto).
E per godere del momento presente, per essere talmente immersi nel momento presente da dargli un valore assoluto, fino a che rimane presente, non ci sono ricette particolari.
C’è che ci riesce spontaneamente, e beato lui. C’è chi ci suda sette camicie, che aggiunge alle altre diecimila che ha consumato in un’intera vita. E quando ci riesce, quelle rare volte, beato lui. Io faccio parte di questa schiera.
Una schiera di persone che lottano, con fatica, per trovare, fra i dolori del passato e il terrore del futuro, uno spazio in quell’oggi che dona la pienezza di una vita vissuta davvero. Perché pare che nel presente si viva meglio che nel passato o nel futuro. Non lo dico mica io. Lo dicono “loro”. Però, ogni tanto l’ho provato. Come ieri, una bella serata, diventata, grazie ad amici di quelli buoni e con gli ingredienti di cui sopra, una bellissima immersione nel presente.

E quindi, parafrasando Aragorn al contrario, non è ancora questo il giorno in cui c’è più oggi che domani o ieri, nel mio oggi di adesso.

Ma verrà.

 

 

 

 

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