Papà, ci guardiamo un film?

Ho promesso a un’amica una lista di film da poter guardare con sua figlia. Poi ho capito che non ero in grado di farla, non come pensavo all’inizio, ma che potevo farne una in cui raccontavo i film che abbiamo visto noi, e poi ognuno si sarebbe fatto le proprie idee.
Ma prima un po’ di chiacchiere inutili. Se vuoi saltarle e andare direttamente alla lista film, clicca qui.

L’anno scorso il lockdown è stato duro.

Mia moglie non ha mai smesso di lavorare, io sì e stavo a casa con Maddalena, che aveva compiuto da poco tre anni e come tutte le treenni aveva l’energia di Fukushima in fase di fusione del reattore. Io no.

Quattordici ore svegli, fra giochi da tavola, letture, puzzle, salti dal divano, giochi, letture, puzzle, salti, giochi, letture…e l’odio, profondo, viscerale, bruciante, verso tutti quelli intorno al nostro condominio che avevano terrazzi e giardini, pascolo sicuro e distensivo per i pargoli.

Perciò, fra le molte tattiche di sopravvivenza, ne ho adottata una che mi ritemprava per circa due orette: la televisione. 

Noi non abbiamo la tivù. Cioè sì, ma non prende i canali. Vabbè, insomma, guardiamo i dvd. Tv a casa nostra vuol dire dvd e la parola video vuol dire Youtube. Tanto per destreggiarvi nel dizionario di casa nostra.

Noi venivamo da Bing. Maddalena lo adorava. Avete presente? Ciao Bing. Ciao Sula. Scorreggiare in pubblico è una cosa da Bing. Quella roba lì. 

Bello per quindici minuti. Dopo cominci a odiarlo quel coniglietto e la sua vocina, per non parlare del pupazzetto saggio rompicoglioni, quello che sembra un sacchetto di sabbia animato, che ogni volta che apre bocca è una lezione di vita.
Se voglio lezioni di vita non richieste guardo Karate Kid. Metti la cera, toglie la cera. Per tutto il resto ci sono Yoda o il maestro Shifu.

Insomma, che potevo fare?
Scaricare da Youtube 60 puntate di Bing e metterle su dvd o piazzare per due ore Maddalena davanti al video, col rischio di addormentarmi e scoprire che lei ha cliccato su una pubblicità del National Geographic e trovarmi abbonato a vita, con un caimano omaggio spedito direttamente a casa, spese incluse?

C’era un’unica possibilità.
Se io devo ciucciarmi quello che ti ciucci tu, allora, per la proprietà transitiva, vale anche il contrario. Ed è lì, in un giorno di marzo caldo come giugno nel Sahara, mentre bambini festanti giocavano nel giardino di fronte e noi ci arrostivamo, celando a malapena l’invidia, sul nostro triste balcone largo quanto una coda di gambero, che ho deciso: basta Bing, basta video di cartoni insulsi da tre minuti su Youtube.
Da domani si guardano i film. 

Abbiamo iniziato con la Pixar. Perché sì. E non ci siamo più fermati. Fra poco parto con la lista non esaustiva dei film che abbiamo visto dal lockdown a oggi.
Prima però devo chiarire cosa è questa lista. O meglio, cosa non è.
Non è, nel modo più assoluto, una lista di film adatti ai bambini, o utili per l’infanzia dai 2 ai 5 anni o cose del genere. È solo quello che ci siamo guardati noi. Forse potete prendere spunto, forse no. Per chi volesse fare confronti, raffronti e quant’altro, ammesso che abbiano senso visto che i bambini sono tutti diversi, quando abbiamo iniziato, nel marzo 2020, Maddalena aveva da pochi mesi compiuto i tre anni.

Lista di film non esaustiva e in disordine sparso

Kung Fu Panda 1, 2 e 3

Visti in sequenza e a ripetizione, tanto che ormai confondo le scene dei tre e le mescolo assieme, Kung Fu Panda unisce in modo equilibrato umorismo e serietà, proponendo temi mica da ridere. L’intera saga ruota, di fatto, attorno al tema dell’essere se stessi, dello scoprire i propri talenti, dell’accettare il passato, e vivere nel presente, eccetera eccetera ed è la storia della maturazione di Po (il panda), da pirla qualunque a maestro Jedi, in pratica.
Ma insomma, chi se ne frega? È bello e tanto basta.
Il primo è splendido, il terzo anche meglio, il secondo un po’ più sottotono, o forse più adulto, con l’avversario che è forse il più cattivo della saga e il passato di Po è il momento più drammatico dell’intera serie.
Alla risposta all’annosa domanda: lo può vedere mio figlio/a? Non posso che rispondere con la saggezza del maestro Ougwei: e io che ne so? Ok, scherzi a parte, sì. Guardatelo e non ve ne pentirete.

Bolt

Storia di un cane che crede di essere un super eroe. Scoprirà che il vero superpotere è il coraggio e l’amore che lo lega alla sua padroncina. State già piangendo? Bolt è divertente, pieno di gag, e il criceto ninja è la fine del mondo.
Adatto a tutti.

Mostri contro Alieni

Film “minore”. A me piace, Maddalena l’ha visto una volta e stop. È un’assurdità di gag una dietro l’altra, con personaggi improbabili contro un cattivo demenziale. Forse non ci ha capito niente. Film sull’accettazione di sè e bla bla bla. Ma davvero ve ne frega dei temi che trattano i cartoni? Tanto son sempre quelli.
Da guardare se non avete niente di meglio.

La gang del bosco

Storia di un procione che sfrutta i suoi nuovi amici per procacciarsi il cibo, scoprirà che la vera ricchezza è avere una famiglia (o mio dio, che novità). Maddalena ne ha paura, per via dell’orso che vuole uccidere il procione. Non mi spiego come una che ha visto la scena di un T-Rex che vuole mangiarsi dei bambini , possa aver paura di un orso a cartoni animati che compare in tre scene, ma tant’è. Non lo abbiamo mai più guardato.
A me comunque piace.

Ribelle – The brave

Film bellissimo, sulla libertà, la responsabilità e tutte quelle altre cose che finiscono per -tà. Insomma, chissenefrega.
Quando Merida, figlia ribelle del re tal dei tali, decide di rompere con la tradizione e non sposare un principe a caso, troverà una strega che l’aiuterà con una pozione, ma scoprirà che sfuggire al destino con un trucchetto ha delle conseguenze non proprio piacevoli…
L’abbiamo visto una sola volta, perché è un film con un paio di orsi. In particolare, ce n’è uno famelico e terribile, una specie di demonio dei boschi e niente, Maddalena ha paura. Tirannosauro sì, orso no. Ho rinunciato a capire la cosa.
Sconsigliato se avete una figlia che ha paura degli orsi. Per il resto, fate un po’ come vi pare.
Il fim è bellissimo e merita.

Gnomeo e Giulietta

Rivisitazione in versione nani da giardino del celebre poema di Shakspeare. Sì, avete capito bene.
In realtà sarebbe anche carino, non fosse per la scelta di doppiare i nani di una fazione con un accento settentrionale (veneto? Boh) e l’altra in un misto fra siciliano e non so cos’altro, con annessi tutti gli stereotipi del caso (quelli col dialetto del nord disciplinati e furbi, quelli del sud caciaroni e ignoranti).
Le musiche di Elton John sono comunque bellissime.

Giotto

Storia di un cane pasticcione, che si scopre avere un debole per i pinguini. Nonno e nipotina lo addestreranno per difendere e salvare dall’estinzione i pinguini di una piccola riserva naturale.
Film carino, divertente e leggero. Adatto davvero a tutti.
Ha il limite di essere fin troppo leggero e alla quattordicesima visione vi verrà voglia di morire. Ma a vostro figlio no, quindi buona visione.

Mune – il guardiano della Luna

Tutti ne parlano come di un capolavoro. A me non è piaciuto. L’abbiamo visto una volta e Maddalena non l’ha più richiesto. Comunque, tutti ne parlano gran bene.

La ragazza delle balene

Un giorno, stufo dell’ennesimo cartone della Pixar, le ho detto: “Dai che ti faccio vedere La ragazza delle balene.
Ci sono le balene, papà?
Certo. In qualche scena.
Mettiamo su il film e niente, non ricordavo l’inizio.
Farò uno spoiler ma è bene saperlo: il film inizia con la nascita della protagonista, Pai, e la morte per parto della madre e la morte del fratello gemello. Allegria! Dopo mezzo minuto, il padre della neonata Pai e il nonno litigano. Allegria!
In realtà la storia non è allegra, per cui ci sta.
Narra le vicende di Pai, nipote del capovillaggio di una comunità maori. Il nonno è alla ricerca di un prescelto che guidi la comunità verso i fasti del passato, ovviamente questa prescelta è la nipote, che lui ovviamente si rifiuta di accettare, in quanto femmina. Riuscirà Pai a farsi accettare dal nonno e il nonno a uscire dal suo rincoglionimento maschilista? Guardatelo e scopritelo da voi.
Il film merita, è una bella storia sull’amore, la famiglia, le tradizioni maori.
Però vi avverto: è lento, c’è pochissima azione e non è da ridere. È l’opposto di un film pixar o di un film americano, in generale.
Lo so che sembra strano, ma esistono film lenti, dove succede poco o niente, che si possono vedere e sono pure belli (un giorno farò una lista di film lenti bellissimi). La ragazza delle balene è uno di questi.
Ok, ma è adatto a mio figlio/a, eccetera? Onestamente, non lo so.
Maddalena l’ha voluto vedere a ripetizione per almeno un mese. Ancora un po’ e imparava il maori. E questo è tutto quello che posso dire.

Gli incredibili

Tanta azione, battute fantastiche, personaggi bellissimi, trama intrigante e ben fatta. Cosa volete di più?
C’è anche tutta la tematica della famiglia, che, super o no, incontra gli stessi problemi che incontriamo tu, io, chiunque abbia una famiglia. A vostro figlio/a questo interesserà? Assolutamente no. Però è un cartone che parla della forza della famiglia e questo gli arriverà, in qualche maniera.
Un must have, come si dice.

Dragon Trainer

Guardatelo. Punto.

Big Hero 6

Uno dei cartoni preferiti da me e Ilaria.
Maddalena l’ha visto un paio di volte. È una giostra di emozioni: azione azione azione, risate risate risate, pianti pianti pianti, risate risate risate, azione azione azione, emozioni emozioni emozioni.
È un cartone tiratissimo, un po’ come Nemo. Sono tutti così i cartoni pixar (e i film americani in generale), ma Big Hero ha proprio l’acceleratore premuto a tavoletta. Quando si ride si ride, quando si piange si piange e non c’è un momento di stallo. Finale strappalacrime e super emotivo, come si conviene.
La storia ruota praticamente tutta intorno a Baymax, il robottone puccioso, e alla sua amicizia con Hiro, il protagonista. Almeno metà del film è fatta dalla pucciosità del robot e dalle gag fra lui e Hiro.
La trama è molto lineare, il cattivo a Maddalena fa un po’ paura, è leggermente inquietante, ma niente di che. Se avete un figlio/a che ha problemi con i cattivi mascherati, come mia figlia ha problemi con gli orsi, lasciate perdere, altrimenti è ok.

Togo

Una bellissima scoperta.
Film Disney sulla corsa per il siero del 1925, quella che ha ispirato il cartone di Balto. Balto è il cane che è arrivato col siero, ma chi ha percorso la distanza maggiore, compiendo un’impresa ai limiti dell’incredibile, è il cane Togo e il musher Seppala.
Il film è tutto gestito su due piani: quello del presente, della corsa contro il tempo per portare il siero, e quello dei ricordi, dove si scopre com’è nato il legame fra Seppala e Togo.
La parte della corsa è tutta giocata sulla tensione costante, con una sfida dietro l’altra e la domanda, insistente, che tiene incollati allo schermo fino alla fine: ce la faranno? Togo morirà? E i bambini?
La parte dei ricordi è più leggera, a tratti divertente e scolpisce nel cuore il legame fra musher e cane.
Eroismo a palate, abnegazione a chili, coraggio a quintalate, fedeltà e amore indissolubile.
Alla fine, quando tutto si risolve, piangerete come fontane. È la Disney, baby.

La città incantata

Il film che ha fatto conoscere Miyazaki al mondo.
È bellissimo, tuttavia per mia figlia è un po’ troppo pauroso.
Miyazaki è sempre a metà fra il divertimento e l’inquietudine, con il mondo terreno e il mondo degli spiriti che si intrecciano e il mondo degli spiriti porta sempre con sé qualche elemento di paura.
La città incantata ha dei momenti molto inquietanti, a partire dalla strega Yu Baba e la sequenza col Senza Nome, quando è impazzito. Anche le scene dei genitori mutati in maiali sono abbastanza forti per lei.
Ripeto: film stupendo, adoro Miyazaki, ma al momento Maddalena non lo vuole rivedere. Ci sarà tempo.

Alla ricerca di Nemo

Vabbè, chi non lo conosce?
Nemo inizia con la madre che viene mangiata da un barracuda. Così mi sono ritrovato a rispondere, per la prima mezz’ora, a una serie di domande sul suo destino: ma poi la mamma torna? No, è morta. Ma è morta? Sì. L’ha mangiata quel pesce? Sì. Ma allora è morta? Sì. E allora Nemo è senza mamma? Ma insomma, lo vogliamo vedere il film???
Passate le domande di rito, Nemo credo sia uno dei cartoni coi personaggi meglio sviluppati che abbia mai visto. Ti ci affezioni proprio a questi pesci e alle altre creature del mare, come le tartarughe e tutti hanno un ruolo importante all’interno della storia.
È un cartone tiratissimo anche questo, dove succedono eventi uno dietro l’altro e non c’è un attimo di tregua. Maddalena all’inizio aveva paura della scena con gli squali, ora credo ne abbia meno e ogni tanto ci chiede di vederlo.

Il mio vicino Totoro

La poesia fatta cartone animato.
Va visto almeno una volta prima di morire. In pratica, è la storia di come due sorelline gestiscono, con la loro immaginazione, la paura e l’ansia per la sorte della madre malata. Incontreranno Totoro, spirito guardiano del bosco a loro vicino, che le aiuterà in questo viaggio. C’è una scena abbastanza tensionale, quando scompare Mei, la sorella minore e si sospetta che possa essere annegata. Alla fine, tutto si risolverà grazie all’aiuto fatato di Totoro, lasciando in sospeso la domanda se sia stato frutto di fantasia o realtà. Ma in fondo, nel mondo dell’immaginazione dei bambini, le due cose si equivalgono.
Guardatelo e vi sentirete meglio.

Altrimenti ci arrabbiamo

Uno dei capisaldi del cinema italiano.
Se ve lo devo raccontare non avete avuto una vita, quindi siete irrecuperabili.
A Maddalena piace un sacco, secondo me per via della dune buggy, delle musiche e del fatto che c’è molta azione e non troppe battute, che lei capisce poco (per esempio, Nati con la camicia, che è splendido, è zeppo di battute e per lei è troppo noioso. Per ora).
PS: per gli irrecuperabili: è uno dei migliori film di Bud Spencer e Terence Hill.

Up

Per me è uno dei cartoni migliori che siano mai stati fatti. A Maddalena non è piaciuto o comunque non lo ha mai voluto rivedere. Forse è troppo frenetico, forse la storia del vecchietto è troppo lontana dalla sua esperienza e non l’ha toccata granché.
Per ora lo teniamo nel cassetto.

Il piccolo Yeti

Non ricordo come abbiamo scovato questo cartone.
È carino, lo Yeti è tenero e puccioso, e fa magie grazie alla forza del suo cuore. Storia e personaggi non sono niente di memorabile, ma il cartone è bello e si passa una serata piacevole. L’abbiamo rivisto una dozzina di volte, non di più. Poi è stato soppiantato da Cars (quello ormai lo sappiamo a memoria, anche al contrario, in cirillico, a testa in giù…)
Adatto a tutti.

Cars

Uno dei nostri preferiti, tanto che ho scaricato anche la colonna sonora, che ha un paio di canzoni niente male. È la storia di un’auto da corsa, Saetta McQueen, abbastanza presuntuosa, che si trova bloccata nel paesino di periferia e scoprirà i veri valori della vita, l’umiltà e anche a essere un’auto da corsa migliore. Insomma, le solite menate, ma ben gestite.
Comico quando serve, serio quando serve, è un gran bel cartone.
Adatto a tutti.

L’era glaciale 3

A me L’era glaciale non ha mai detto granché. E parlo del primo, figuriamoci il 3. La storia infatti è piatta, i personaggi senza spessore, lasciano il segno come una zanzara sulla polvere. Si vede che li hanno già usati e stra usati nei primi due film, che avranno da dire di nuovo? Nulla.
Insomma, lo sconsiglio? No, tutt’altro. 
Il film è un gag dietro l’altra, retto esclusivamente dalle battute di Sid, le scenette di Scrat e soprattutto le follie di un personaggio introdotto ad hoc, il furetto Buck. Buck è da morire dal ridere, vi rotolerete in terra dalle risate anche alla ventiduesima visione. Ok, forse non così a lungo.
Ma vostro figlio/a sì, perciò, buona visione e buone risate!

Zootropolis

Zootropolis è un bellissimo cartone animato, con una bellissima storia di amicizia, insieme a un messaggio di fondo molto forte: l’accettazione della diversità. No, tranquilli, il protagonista non è un nero gay ebreo che vuole diventare donna, ma una coniglietta, Judy.
Siccome se mettevano afroamericani e bianchi poi scoppiava un casino, se usavano uomini e donne poi succedevano cose come una che si fa chiamare direttore anziché direttrice e poi scoppiava un casino peggiore di cui non si sentiva il bisogno (o forse sì? Boh), hanno risolto la cosa mettendo gli animali.
Nella città di Zootropolis vivono in armonia carnivori e erbivori, ovvero prede e predatori, convivendo pacificamente. Ognuno ha diritto a essere se stesso e a realizzare in propri sogni (in originale, Zootropolis è Zootopia). Insomma, tutto un idillio? Non proprio, come scoprirà la nostra tostissima protagonista, che dovrà sgomitare un po’ per trovare il suo posto nel mondo e proteggere la città da chi vorrebbe turbarne l’equilibrio.
Ok, tutto bellissimo, ma a mio figlio di tre anni cosa gliene frega? Assolutamente nulla! Il cartone però è bellissimo, i personaggi fantastici e la coppia Judy/Nick, ovvero coniglietta poliziotta e volpe lestofante, indimenticabile. Guardatelo!
ps: per i più sensibili, c’è una scena forse un po’ inquietante, verso la fine del film [spoiler]: Nick si abbandona alla sua natura volpina e aggredisce, o almeno così sembra, l’amica Judy. Può essere che faccia un po’ paura, ma niente che la mano di mamma o papà non possano risolvere. Mal che vada, vostro figlio si farà due incubi, che sarà mai, tirate avanti in quella scena.

Monster&Co

Davvero devo parlare di questo cartone? Secondo me è uno dei più belli mai visti. Il ribaltamento della situazione mostri/bambini è fantastico, i personaggi sono eccezionali, Sully è un eroe magnifico, Mike la spalla perfetta, Boo la mascotte tenera, carina e coccolosa perfetta per tutte quelle scene dove serve tirare fuori un fazzoletto. Una storia bellissima di due amici che nel prendersi cura di una bambina, impareranno un sacco di cose sull’amore, sulla vita eccetera eccetera. Dai, è fighissimo, guardatelo e basta. Il finale, col suo messaggio nemmeno tanto implicito, è un colpo di genio.
Adatto a tutti, a meno che a vostro figlio non facciano paura i bambini.

Monster University

È il prequel di Monster&Co, anche se girato dopo, penso in seguito al successo, meritatissimo, del primo.
È la storia di come Mike e Sully si conoscono e, attraverso una lunga rivalità, diventino amici, fino ad arrivare alla coppia di spaventatori professionisti che tutti conosciamo.  Se nel primo il protagonista è il pelosone, qui è il verde monocolo a fare da mattatore, che dimostra una tempra fuori dal comune, insospettabile guardando il primo film. La crescita dei due, anche grazie alla nascente amicizia, è resa benissimo e il finale, che come spesso accade è la somma di un intero film, è fantastico. Colpi di scena a go go, gag e risate a non finire, anche forse più del primo film.
Consigliatissimo.

Rango

Mi è piaciuto moltissimo, ma non è un cartone per bambini. No, tranquilli, posate il telefono azzurro. Niente cose oscene, sequenze splatter o linguaggio da spacciatore. 
Rango, la storia di un camaleonte (sì, anche qui animali. Non so, sarà una moda), è un western. Anzi, è un cartone con tutti i cliché del genere, mixati sapientemente e usati per omaggiare a dovere i grandi di questo filone, da Mezzogiorno di fuoco ai film di Leone e per parlare dei temi cari al western, dal mito della frontiera che sta sparendo, al cavaliere solitario, al pistolero leggendario, e via dicendo.
È anche una storia sulle storie, sul cammino dell’eroe, sul come costruire un personaggio.
Le musiche sono straordinarie, sembrano il b-side mai pubblicato di un album di Morricone. 
Insomma, a me è piaciuto, ma vostro figlio non coglierà mezza citazione e quindi l’intero film non esisterà per lui. 
C’è tanta azione, scene divertenti e ironia, ma in genere è un film con moltissima tensione, soprattutto prima dell’azione. Insomma, avete presente il classico duello western, dove prima che inizino a sparare c’è tempo per ascoltare un intero album dei Dream Theater? Ecco.
Ah, il cattivo, Jack Sonagli, è spettacolare e spaventoso.
Maddalena è rimasta incollata a me tutto il tempo, poi mi ha detto che è stato un bel film, ma non l’ha più richiesto. Pazienza, lo riproporrò fra qualche anno.

School of Rock

Primo: adoro School of Rock. Secondo: per la qualità della proposta educativa, è un film che farei vedere a mia figlia di 4 anni? Probabilmente no.
È un film pieno di linguaggio gergale da ragazzi. Niente parolacce (forse un paio, ma non troppo in evidenza), ma pensa come sarebbe un film con ragazzini di oggi: tutto un “ehi fra”, “ciao bro”, “bella zio” e compagnia bella. Qui ci sono “bello”, “ciccio”, figata, sfigato, eccetera. Insomma, non è un trattato di filosofia teoretica. 
Il protagonista è un vero e proprio fallito: un cazzaro egocentrico, capace solo di vivere alle spalle dell’amico di sempre e di illudersi che la sua musica, per la quale vive, valga qualcosa. Quando incontrerà una classe di ragazzini, molto talentuosi e dotati per la musica, li sfrutterà senza remore per partecipare alla Battaglia delle band. Insomma, non proprio un esempio positivo. Nei blog delle mamme non lo vedrete mai nella lista dei dieci film da far vedere a vostro figlio di quattro o cinque anni.
E quindi? E quindi c’è il rock, perciò me ne frego. D’altronde, trasmettere a mia figlia la passione per la musica seria è più importante di quattro cazzate pedagogiche. 
E ora che, con questa frase brillante, ho scremato tutti coloro che di rock non ci capiscono niente, proseguiamo.
Il film funziona a seconda della passione musicale. Io sono un rockettaro e considero questo film l’emblema della musica rock, nella sua accezione più positiva e pura. E quindi sì, lo farei vedere a mia figlia. Lei d’altronde, cresciuta a pane e Ac/Dc, lo adora. Lo so, i figli si crescono con Mozart. Ma ho perso da tempo il premio padre dell’anno, quindi va bene così.
Il personaggio di Jack Black è un vero cretino, capace solo di vivere per la musica rock. Tuttavia, è una passione che per lui è ben oltre il piacere e il divertimento, è la sua ancora di salvezza, la sua bussola, il suo faro in un mondo che gli sta stretto e nel quale non riesce a trovare un posto, il suo unico momento di integrità morale e di verità. 
Quando incontrerà i suoi futuri allievi, per sfruttarne i talenti dovrà insegnare loro il rock. E lo farà con tutta la passione di cui è capace. Dovrà insegnare loro cosa sia davvero il rock. E il rock non è “fare tutto perfetto, ma metterci l’anima in quello che si fa“.
I bambini, nonostante le menzogne iniziali, lo capiranno e scopriranno i propri talenti e la capacità di fare qualcosa di grande anche se non c’è un premio in palio e anche se, secondo la società in cui vivono, non sono ritenuti fighi abbastanza per emergere. 
La colonna sonora è tutta rock e, devo dirlo?, fantastica. Il pezzo finale non vi uscirà più dalla testa. Ovviamente, i bambini hanno suonato per davvero. E non sono mica male. 
Se amate il rock, lo metterei di default nella proposta educativa per i vostri figli. Sennò c’è sempre Mozart. Poi però non lamentatevi se da adolescenti si ascolteranno la trap.

Bene, la lista finisce qui, per ora.
Abbiamo visto molti più film di questi, ma questi sono quelli che ho ricordato senza stare a pensarci troppo. Il giorno che mi pagheranno per una lista seria, andrò a spulciarmi tutti i dvd che abbiamo visto.

Se ne avete altri da consigliare, scrivetelo nei commenti , che noi siamo sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, nell’attesa che Maddalena cresca e possa farle vedere roba come Matrix, Il signore degli anelli e la filmografia di Romero e affini. Ma per questo ci vorrà tempo.

A rileggerci.

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