Ho sbagliato secolo

Il cellulare è l’invenzione del millennio.
Non ci credi?
È stato talmente avveniristico, talmente innovativo che, non solo mi ha fatto infilare lo stesso avverbio in -mente due volte, ma che nessuno scrittore o regista di fantascienza si è mai sognato che potesse essere inventato.
La fantascienza si è buttata sul teletrasporto, sui viaggi spaziali, l’anti-materia, l’anti-gravità, la realtà virtuale (e in questo gli scrittori Cyberpunk ci hanno azzeccato più degli autori di Star Trek), i mutanti, decine di nuovi ordini mondiali, gli alieni, ma nessuno ha mai detto: un giorno le persone parleranno con chiunque, da dovunque, ogni volta che lo vorranno.

Il cellulare è l'invenzione del millennio
Il cellulare è l’invenzione del millennio

Il cellulare ha ucciso le distanze per sempre, e ha ammazzato il tempo che, fino ad allora, intercorreva fra una comunicazione e l’altra. Chi se li ricorda più i tempi in cui dovevi tornare a casa per metterti d’accordo con gli amici? Chi se la ricorda più la frase:
“Scusi, Gargiulo (o un nome altrettanto idiota) è in casa?”
“No – rispondeva la mammacortesedallaltrapartedeltelefono – lo trovi all’ora XY.”
Niente più mammecortesi a risponderti. Niente più tempo ad aspettare che Giargiulo (o un altro nome altrettanto idiota) tornasse a casa.
No, non è che mi mancano. È solo che va così ora.

La seconda invenzione del millennio è Internet, la terza i Social Network, e la quarta è stata unire le tre cose: cellulare, Internet, Social Network.
Da oggi, a parte qualche remoto angolo di globo di cui nessuno sospetta l’esistenza, non esiste più un posto, dove tu possa davvero farti i cazzi tuoi.
Persino dal cesso, ultimo baluardo del raccoglimento interiore e inarrivabile via per l’illuminazione suprema, puoi ritrovarti a chattare su Uazzap. E se chatti, non puoi avere l’illuminazione suprema. Poco ma sicuro. Osho non lo dice, ma solo perché non ha mai avuto l’occasione di cagare e uazzappare insieme.

Osho non chatta mentre caga!
Osho non chatta mentre caga!

In questo bellissimo mondo interconnesso, c’è un’opportunità enorme: la realizzazione del web 3.0, una realtà dove il mondo fisico influenza quello virtuale e quello virtuale influenza il mondo fisico. Tant’è che la definizione di virtuale perde ormai la sua accezione. Meglio on e off-line allora. Tutto, o comunque molto, a parte il sesso, il cibo e una sana cagata, possono passare fra l’uno e l’altro, senza soluzione di continuità. E ho qualche dubbio anche sulle prime due.

E soprattutto, ci passa l’unica, vera attività umana dotata di senso: le relazioni.
Il web 3.0 ha monopolizzato lo spazio delle relazioni, e ha azzerato del tutto la differenza e la distanza fra online e offline.
Ti dico una cosa a voce, poi la finisco via chat, poi ci aggiungo un tweet e magari ti posto qualcosa in Facebook. Bellissimo.
Ora, io ho un problema: io odio tutto questo.

Lo detesto con l’intensità con cui l‘agente Smith odiava Morpheus e la puzza degli umani. Ditemi quello che volete. Anzi, me lo dico da solo: sono tecnologicamente involuto. Una specie in via di estinzione. Il Dodo dei cellulari. Che ormai, chi li chiama più cellulari? Si chiamano Smartphone…solo chi usa il Nokia prima generazione li chiama cellulari. Cioè mia madre ed io. E mia nonna, se fosse viva e avesse mai usato i cellulari.

Una cosa detta in chat non me la ricordo dal vivo, perché di solito faccio mille altre cose nel frattempo. E poi cazzo, se puoi dirmela dal vivo perché dirmela in chat?
Gli sms non sono adatti per fare alta filosofia. Un post di Facebook è un post di Facebook. E di solito, come dicono i più importanti socialmediacosi oggi sulla piazza, serve a parlare di gattini, calcio, cibo e tette.
Ma tu dimmi: c’era davvero bisogno di un fottuto social network per parlare di tette?

lo so, sto nel secolo sbagliato.
Ho pensato di aver sbagliato ambiente, ma non è così. Ho conosciuto clochard con cellulari più avanti del mio. Probabilmente, anche nel terzo mondo ormai hanno l’Iphone.
È proprio il secolo. Ci siamo scambiati, io e Leonardo da Vinci. Un’anomalia temporale ha messo me qua e lui là. Sono un contadino, o se mi va bene, un cavaliere al servizio di qualche baronetto. Sono arrogante e maschilista, come si conviene a un cavaliere.
Raccolgo inutili sfide gettate col guanto da imbecilli del mio stesso calibro. Sputo in faccia ai popolani e la gente si sposta al passaggio del mio stallone. Che uso per far colpo sule donzelle, secondo una pratica millenaria che non passerà mai di moda. Vado in guerra. Ci si affronta corpo a corpo, spalla a spalla, alito contro alito, sguardo a sguardo, sudore contro sudore.
Niente missili o avvocati fra me e il mio avversario.

E Leonardo?
Leonardo ha inventato il teletrasporto a 16 anni e i viaggi interstellari a 21.
Steve Jobs gli pulisce la piscina ogni martedì e la moglie di Bill Gates gli tiene in ordine la casa tre volte a settimana. Il cellulare non esiste perché il sistema sinaptico mondiale rende possibile la lettura del pensiero. Internet non serve, perché le informazioni non hanno senso.
Tutti affondano la mente nello stesso sistema informativo globale, e sanno ogni cosa serva di sapere. E dopo che le mogli hanno scoperto tutto sui mariti, i cittadini sui politici, i figli sui genitori, l’umanità si è un po’ azzuffata e si è quasi estinta. Poi si è ripresa, come fa sempre. Zoppicando forse, ma è andata avanti. Leonardo è stato impiccato e messo al rogo, per evitarne il ritorno. E ora gli umani hanno imparato a convivere in in mondo dove tutti sanno tutto di tutti. La privacy non esiste più, nemmeno quando vai al cesso, ma va bene così.
Insomma, non è cambiato niente. Tranne che io, adesso, spacco i culi.

Ho sbagliato secolo.

5 Risposte a “Ho sbagliato secolo”

  1. Ahahahhahah! Sto morendo! XD

    Evito le citazioni, ma sappi che continuo a ripeterle a me stessa giusto per continuare lo sghignazzamento da idiota… Idiota perché a parte il gatto sono sola e fa sempre strano ridere da soli. L’espressione con cui mi guarda il gatto non lascia dubbi su ciò che pensa di me… Ho sempre animali troppo espressivi per i miei gusti -.-

    Pezzo carinissimo, simpaticissimo e in fondo mi ci trovo quasi… Mi diverto sempre un sacco a leggerti!!!

  2. Piu’ che un racconto un monologo.
    Fresco e dinamico e’ scivolato dall’İnizio alla fine senza il minimo intoppo.
    Godibilissimo e terribilmente reale.
    La chiusura, totalmente inaspettta, m’ha steso a terra dalle risate.
    Bravo.

  3. Un applauso, anzi due.
    Ed una richiesta: mi ci vuoi in quel secolo tuo?

  4. Sì, non è un racconto, ma solo una riflessione sul mio modo di vivere una certa realtà. Modo paradossale, tra l’altro, visto che lavoro grazie al Web e scrivo il mio odio per il Web sul Web. Sto in grossa crisi, come direbbe Quelo…
    Grazie per l’apprezzamento!

    @Lucio: ben volentieri, io vado di ascia bipenne di solito…

    @Simonetta: grazie per aver spammato sul tuo forum di “utenti coccolosi”.

  5. Ahahaha! Figurati, passo solo “roba” buona ai miei utenti coccolosi… XD

I commenti sono chiusi.

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