Vita da formiche

Il mondo è pieno di formiche.

Creature appena appena consapevoli di sé, che ripetono gli stessi gesti tutti i giorni, nell’infinito ciclo di un’esistenza votata a scopi a loro stesse sconosciuti.
Stessi gesti, stesse frasi, stessi codici. Dentro al formicaio c’è il mondo.
Là, dove le formiche si comprendono. Ma fuori è il caos.
Tipo dire “buongiorno” anche se siamo oltre l’ora X. Che da me significa più o meno l’una, l’una e mezza.
Quando dico buongiorno alle tre del pomeriggio, la gente mi guarda sempre storto.
La routine di una formica è straordinaria, nella sua complessità di significati.
E quindi, con un piglio un po’ pierangiolesco, decido di studiarla. Sempre utile conoscere il nemico. Soprattutto se ha il mio volto.

La mattina inizia con immancabile lamentazione.
È troppo presto, è troppo tardi, è solo lunedì, è già venerdì, è un qualsiasi giorno della settimana, ma vorrei tanto fosse lunedì o venerdì (non parliamo per quelli che lavorano di sabato), le ferie sono lontane o sono appena passate (e manco a dirlo, sono durate troppo poco), le spese, i prezzi che aumentano, il Natale in arrivo, il Natale che è passato e già si pensa a Pasqua, il marito che stressa, la moglie che rompe, i figli cagacazzi, gli studenti che non capiscono una mazza, il segretario incapace, la dirigente dittatoriale, la salute che non c’è ma non prendo malattia perché sennò come faccio a smettere di lamentarmi, piove governo ladro, non c’è più la mezza stagione, si stava meglio quando si stava peggio e via discorrendo.
Una lista che potrei allungare all’infinito. Sarebbe l’opera letteraria più lunga mai scritta. In effetti, temo non la leggerebbe nessuno. Perciò eviterò di scriverla. Un peso in meno in questa giornata piovosa e lugubre.
La lamentazione è il moderno rito per la sopravvivenza della specie.
In un mondo semi-quasi-civilizzato come il nostro, uccidere per affermare se stessi non funziona più. Non posso entrare dal portone della scuola e falciare a zero le mie colleghe, anche se lo vorrei.
E fidatevi: lo vorrei.

C’è quella che proprio con la testa non ci sta. È innocua, ma il cervello l’ha dimenticato chissà dove.
Quella che sembra una trans. Una donna che prima era un uomo e che è voluta diventare donna ma che forse ha cambiato idea, ma ormai è troppo tardi. Non lo so. Ma usa ettolitri di profumo e so che muoio soffocato se le sto a meno di due metri sottovento.
Quella simpatica che mi dice di essere tanto simpatica. Al che mi chiedo: ma secondo te non lo capivo da solo?
Quella che ha male dappertutto, ma non smette mai di sfacchinare. Forse vuole andare in pensione prima. Magari in un letto di ospedale. Chi lo sa?
Poi c’è quella che non fa mai un cazzo, ma dice agli altri cosa devono fare. La formica furba.
Quella furba svolge un ruolo d’importanza capitale nella società delle formiche.
Le formiche adorano le furbe. Eseguono senza pensare i loro diktat e poi passano pure il tempo a lamentarsene. Fantastico.

Talvolta, in momenti di insopprimibile ottimismo e fiducia verso il mondo, chiedo a qualcuno come va.
La risposta tipo è una a scelta fra le seguenti:

  • siamo qua
  • eh…si tira avanti
  • sempre di corsa

La prima vince l’Oscar dell’inutile. La seconda mi vien da dire: cosa cazzo tiri? E la terza penso: minchia, fermati!

Formiche.
Adulti responsabili che ritengono di essere soltanto questo. Adulti e responsabili.

La razza a cui appartengo anch’io.

10 Risposte a “Vita da formiche”

  1. Porcavacca Teo, io rispondo sempre “eh… Ci siamo” oppure la terza, “si tira avanti…” Che formichetta schifosa sono….

  2. Io le uso tutte quante invece, ogni tanto variare è bello.
    ps: mo’ però applico la censura e ti scollego il link a youporn..non fa bene al sito e nemmeno alla tua vista!

  3. Ahahhahah! Rido per you porn ovviamente… XD

    Questo pezzo lo adoro, quello delle formiche non di you porn questa volta, adoro quanto sai far ridere senza distaccarti dalla realtà. Tu sai vedere così chiaramente la commedia in cui viviamo ogni giorno che azzarderei a dire che sono “essenziali” questi tuoi pezzi e questo blog!
    Ora continuerò a lamentarmi di ogni giorno della settimana esattamente come prima, la differenza è che magari mi verrà in mente il tuo racconto e oltre a lamentarmi magari sorrido pure… Il che fa bene alla salute dunque… Il blog di Matty fa bene alla salute! Dimmi che sono un’ottima manager ora! XD Vedrai, tra poco sui giornali si leggerà “Blog di scrittura sconfigge il cancro!” “Matteo, un uomo una stronzata, che fa bene però!” “Il primo infarto di una formica! Stava leggendo il blog di Matty…” Ahahaha! Ok ok… La finisco.
    Complimenti, bel pezzo! 😀

  4. Grazie del commento folle, ci voleva. C’è troppa serietà ultimamente su questo blog…

    ps: mi sono reso conto che, avendo io disattivato il link, la storia di youporn non si capisce…

  5. Una volta mi avresti cazziata per la mia non serietà XD

    In effetti, il tuo ps sa più di mamma scandalizzata e rompi coglioni! Ahahahah!

  6. Sono tornata a leggere questo blog dopo un una lunga assenza e trovare questo pezzo è stato fantastico. Dentro c’è il tuo solito umorismo graffiante che non risparmia stoccate e sberleffi, ma che sa, tuttavia, essere anche “tragicamente” lucido e disincantato.
    Il tran-tran quotidiano sovente ci rende apatici, nostro malgrado ci trasformiamo in formiche insopportabili, capaci soltanto di lagnarci.
    Tu non ci crederai, ma il tema delle formiche mi ha fatto ricordare una frase che spesso mi ripetevo fra me e me. Una di quelle frasi che ti vengono in mente per caso e che, quasi simultaneamente, confini nel tuo subconscio. “Un giorno ne farò l’asse portante di un racconto”, mi dicevo; ma non l’ho mai fatto. Chissà che, proprio adesso, non rispolveri quell’antico progetto… Scusa per la divagazione, probabilmente sono off-topic, come si dice.
    A presto.

  7. Bentornata! E grazie della visita.
    Adesso però sono curioso sulla frase confinata nel tuo subconscio e spero che sconfini, sotto forma di racconto.
    Alla prossima…e attendo di leggere qualcosa di nuovo anche sul tuo blog!

  8. Ho quasi finito il mio racconto sulle formiche, Matteo… Ho anche pubblicato un’altra storia sul mio blog. Era quasi un anno che non ci srivevo più. Quest’ultima l’ho scritta per un concorso (che non ho vinto… ) e l’ho postata oggi.
    Ciao.

  9. Ottimo, non vedo l’ora di leggere entrambi i racconti.
    Poi mettiamo insieme il mio, il tuo e quello della mia compagna (si chiama Gioia pure lei e pure lei ha scritto un racconto formicoso…pazzesco, no?) e scriviamo un bel romanzo su di un formicaio.
    Alla prossima!

I commenti sono chiusi.

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