Tu devi morire

Oggi è uno di quei giorni in cui vorrei prendere la sega circolare e scendere in strada. Accenderla, e con un ghigno satanico sul volto tranciare di netto la prima persona che mi capita a tiro. Possibilmente inerme, che c’è più gusto. Spargere il sangue in strada, sentire le urla dell’orrore.

C’è solo una cosa che mi frena: non ho la motosega. E a mezzanotte è difficile procurarsene una. Poi non è così facile da usare. Se non apri il tappo della benzina, quella non si accende.
E a furia di provare, finisce che l’istinto omicida mi passa e io mi ritrovo come un fesso con una sega circolare e nessuno da segare. E che faccio, ci mieto il basilico?

Fanculo, mi toccherà ingoiare il rospo e continuare ad essere una creatura semi-civilizzata.
Che poi, che vorrà dire civile? Sono tale perchè non scendo in strada a disossare esseri umani innocenti? Ma quando ho calpestato la dignità delle persone che amavo, allora che cos’ero?
No, per stasera la dotte definizioni lasciamole perdere.
Troppo complicato. Io, loro, voi, tutti. Troppo complicato.

Chi siamo, dove andiamo, c’è un piano divino per noi e se c’è, perchè cazzo nessuno lo conosce?
Troppo complicato.

Oggi è uno di quei giorni in cui mi vien voglia di dire: chi se ne fotte.
Me ne fotto di chi sono, dove vado, del senso della vita, della formula segreta della Coca-cola, dell’ubicazione del villaggio dei puffi, della perduta Atlantide.

Oggi se fossi una bestia avrei sete di sangue. Affonderei i miei canini nella giugulare di chi mi ha scatenato e godrei dei suoi strilli disperati. A volte ritengo che sia un peccato essere nato in questo secolo e in questo mondo.
Voglio un posto dove staccare la testa a qualcuno solo perchè mi ha rotto il cazzo sia sacrosanto. Morirei presto, ma mi divertirei di più. Forse.

Tutta la rabbia che oggi mi pervade chiede uno sfogo.
La rabbia chiede rabbia. La fame di distruzione chiede d’essere appagata.

Prima stavo bene, ora no.
Prima mi facevo i cazzi miei.
Poi ho ricevuto una telefonata. Anzi, un sms.
Può bastare una singola persona per trasformarmi così tanto?
La risposta è ovvia: certo che sì. La risposta è più che ovvia: certo che no.

È facile cambiare la propria vita quanto distruggerla. Ma inutile dire che ho una predisposizione più forte per la seconda. Per cambiare ci vuole coraggio, per distruggere non ci vuole niente.
La rabbia, l’appetito di distruzione, serve a insabbiare la verità.
Cos’è la verità di stasera?

La verità è che io voglio una cosa da te, tanto quanto tu ne vuoi una da me. Una cosa che non c’entra niente con il benessere dell’altro. Una cosa che riguarda solo ed esclusivamente noi.
Puro egoismo. E nient’altro.
La rabbia, la tua morte, sono il giusto prezzo per non affrontare la verità. Una verità scomoda, una verità inquietante.
La verità è che io sono come te.
Per questo voglio distruggerti. Per questo, e non per altro, tu devi morire.

Intenzioni impure generano situazioni incontrollate.
E rabbia. Tanta rabbia. Fino a che non si vede null’altro che questo.
Rabbia. Ora lo so.

Non è troppo tardi.

3 Risposte a “Tu devi morire”

  1. O.O Matteo ma che hai?

    Lo rileggo con più calma e lo commento con più calma.

  2. Rispondiamo anche qua: qui ho solo dato libero sfogo al mio lato oscuro. Quando scrivo di stati emotivi personali, mi dò come regola di essere senza inibizioni, almeno sul mio blog.
    Nella scrittura almeno, posso fare quello che voglio.
    Grazie a entrambe del passaggio e….per esservi preoccupate!

I commenti sono chiusi.

Follow

Get every new post on this blog delivered to your Inbox.

Join other followers: