Le nuove avventure di Fair Ardagh – capitolo 4

Prosegue dal capitolo 3.
Invito inoltre a partecipare al primo sondaggio del Blog. Grazie.

“Salperai domattina all’alba, con la Therrith – proseguì il nobile – agli ordini del capitano Forlon.”
“Salpare? – gracchiò Fair. Si accorse subito del tono di voce incrinato e incerto.
Se ne avvide anche il rampollo. Infatti esibì un sorriso sprezzante e assunse un’aria di falsa condiscendenza.
“E’ un viaggio in mare. Su una nave.” – aggiunse, come se fosse necessario.
A Fair, la parola nave ebbe l’effetto oltremodo sgradevole di occludergli le vie respiratorie e stringergli il petto in una morsa gelida come le profondità marine.
“C’è qualche problema? – lo canzonò il nobilotto, con aria divertita – Forse messer Ardagh avete…paura?”
Un’ondata di calore investì all’istante l’elfo. Strinse i pugni e fece un passo avanti.
“Il vostro illustrissimo nipote dovrebbe imparare a misurare le parole” – disse, rivolto solo al vecchio.
Doveva avere un’aria minacciosa, perché il ragazzotto sussultò e scattò all’indietro e il vecchio spalancò gli occhi e lo fissò come se lo vedesse per la prima volta.
“Veniamo al sodo.” – disse Fair.
Il giovane allungò una busta chiusa e la spinse con la punta delle dita fino all’estremità del tavolo, poi si ritrasse.
“E’ tutto lì – disse, additando il pacchetto con fare sprezzante. – compresa la nostra offerta. Valutala e facci sapere entro il tramonto.”
Era chiaro come la conversazione finisse lì. Tuttavia, Fair rimase fermo, con gli occhi puntati sullo sbruffoncello.
“Perché io?” – chiese, col tono più perentorio che riuscì a trovare.
Il giovane non abbassò lo sguardo e gli tenne testa, ma la mano gli tremava. Pusillanime!
“Ti ho scelto io!” – disse all’improvviso il vecchio.
Nonostante sembrasse un mucchietto di stracci secchi, quel tono imperioso contraddiceva in pieno l’impressione iniziale. Lo sguardo del vecchio, prima spento, ora era teso e vibrante come la corda di un arco elfico.
“So che hai combattuto nelle guerre della Cenere e hai partecipato all’assedio di Loredaell. Pochi sono tornati da quell’inferno.”
Fair sussultò. Non si aspettava che qualcuno tirasse in ballo quelle vecchie storie. Quei ricordi ancora bruciavano come metallo rovente. Pregò che Torsen non conoscesse altri particolari.
“Hai combattuto e ucciso i tuoi stessi fratelli, dunque.”
“Sono figlio unico.” – rispose Fair, secco. Odiava quella parte della storia.
Il vecchio sembrò un attimo interdetto, poi il suo sguardo si fece ancor più penetrante.
“I mercenari che ho sentito, parlano di te come di una furia scatenata.” – proseguì Torsen.
Quella era la parte peggiore. A Fair cominciò a girare la testa. Sudava. Sperò che il vecchio si fermasse lì.
“Parlano di te come di una cosa che non si può fermare.”
Fair non ce la fece più. Sentì, tutt’ a un tratto, la pesantezza di quell’aria irrespirabile e quello sguardo che gli penetrava nel cervello e sembrava lo volesse spaccare in due.
Afferrò la busta, biascicò un “accetto la missione” e se ne uscì fuori, dalla stanza, dalla casa e via sulla banchina del porto, nella luce confortante di quel primo pomeriggio d’agosto.
Respirò a pieni polmoni non appena vide la linea scura del porto. Pessima idea!
Il tanfo del pesce lo aggredì come una furia e lui si ritrovò a tossire e sputare più di quanto avesse desiderato. Ma era sempre meglio del luogo polveroso e infido che aveva appena abbandonato.
Cominciò a camminare a grandi falcate attraverso il porto, quasi a voler scappare dai ricordi che lo tallonavano.

Che ti prende? – chiese Maklaad – Fai tanto lo sbruffone e poi scappi come un coniglio spaventato?
Se ti dico che non è il momento, tu stai zitta?
– chiese Fair, senza crederci per nulla.
Se la spada avesse potuto ridere, forse ora l’avrebbe fatto.
Non capisco la fretta di accettare questo inutile lavoro. – proseguì quella.
Lo so cosa vuoi dirmi. Che non sopporto il mare, le navi e tutto il resto. Che vomiterò non appena vedrò il ponte, figuriamoci salirci, che…
Dico solo che un tale lavoro è degradante – disse Maklaad – Non sai niente di niente, non hai nemmeno guardato la tua paga. Hai accettato e basta.
Lo faccio sempre. – tagliò corto Fair, sperando che quell’insulso manufatto la piantasse.
Speranza vana.
Sei destinato a grandi cose Fair, non a squallide missioni per signorotti bramosi di potere.
Fair si sentì improvvisamente stanco. Stanco di camminare, di viaggiare di terra in terra. Stanco di combattere per un pugno di talleri d’oro. Ma soprattutto, stanco di avere una cosa che ti parla direttamente nella testa. E che quando lo faceva, era impossibile ignorarla.
Si fermò e fissò la spada con astio.
“Grandi cose dici? Tipo quali? Far cadere la più grande città elfica di Äaendhland, per esempio?”
Non fosti tu, è stato Xyargh. Tu volevi solo entrare entro le mura.
Fair avrebbe urlato se fosse stato solo. Sentì tutta la sua rabbia farsi strada attraverso il corpo.
“Maklaad, cosa mi racconti? Quel demonio infernale obbedisce a me! Sono stato io!”
Sei uno sciocco se lo pensi. – lo incalzò l’arma – Quel mostro non è così facile da controllare. Quante volte ha tentato di ammazzarti? Pensaci.
All’improvviso, un torpore calò sulle membra dell’elfo e lo avviluppò come un pesce in una rete. Si sentiva stanco. Alzò gli occhi al cielo e pensò che forse poteva anche permettersi di piangere.
“Per gli dei dell’Inferno! Tu che mi consoli? Allora il mondo sta davvero per finire!”
Hai parlato ancora a voce alta – lo rimproverò la spada – e non siamo soli.

Fair si riprese all’istante. Di fronte a lui si stagliava l’enorme e inquietante massa di un veliero, con le insegne di Lord Torsen che garrivano ai raggi del sole del meriggio.
E al suo fianco, a pochi metri sulla banchina, un uomo muscoloso e possente lo osservava con aria indecifrabile da sotto una folta barba ispida e un elmo di ferro con due corna di toro incastonate sopra. Si grattò la testa, senza togliersi l’elmo.
Fair sobbalzò e mise mano alla spada.
“Ancora tu!”

Continua…

11 Risposte a “Le nuove avventure di Fair Ardagh – capitolo 4”

  1. Che bello, Matteo! Pieno di sentimento… e uno spruzzo di passato di Fair.

    Mi è proprio piaciuto…

  2. Ti ho mandato un’email, spero di non averti intasato la posta… me l’hai chiesta tu, però!

  3. Bello bello! Mi piace! ha un che di simpatico e di intrigante. Un racconto fantasy ma con una sottile ironia di fondo, quel tanto per non farlo sembrare troppo impegnato. E direi che questo giro la lunghezza del testo era perfetta! Great job!

  4. Grazie infinite Fabrizio! Spero di mantenermi su questi binari. Ma devi per forza cambiarlo sempre il nick? Mi tocca ogni volta moderare il commento! Puffo Spadaccino non è male però…

  5. Fair ha un lato fragile ed è tormentato dal senso di colpa? Veramente interessante quest’evoluzione del suo carattere! Ma forse non si tratta di un’evoluzione, quanto di una rivelazione di ciò che è sempre stato tenuto ben nascosto dietro una maschera ironica e spaccona, non è vero?
    Ora, è un elfo decisamente più “umano”, come anche più “umana” è certo la sua compagna d’avventure Maklaad.
    La loro assomiglia sempre di più a una salda amicizia, mi sembra.

    Al prossimo capitolo.

  6. Ciao Gioia. Sei come sempre una lettrice attentissima. Credo che tu ci abbia proprio azzeccato nel commento.
    Dico “credo”, perchè anch’io, come te, sto scoprendo Fair di volta in volta. Sono solo qualche pagina avanti a te. Ma non so cosa mi riserverà per il futuro.
    Comunque, Fair ha un passato con cui dovrà fare i conti, e che verrà fuori piano piano.
    E la stessa cosa, anche se in misura minore, varrà per Maklaad.

    Alla prossima e grazie!

  7. Ahahahah! Loredana, sei troppo comica. Che queste storie non ti piacciono si capisce lontano un miglio. Guarda che nessuno ti costringe a leggerlo!
    Rispondo in una volta sola, anzichè commentare ogni singolo post.
    Di errori ce ne saranno a bizzeffe. Fair è ancora una bozza, in effetti.
    Ma se vuoi farmi l’editing aspetta che lo scrivo tutto e poi te lo spedisco via email, così ti sbizzarrisci!
    Ciao, alla prossima!

  8. Ok, finisci e manda. Non sono un editor, ma qualcosa te la posso dire.
    Grazie per aver precisato che sono dotata di libero arbitrio, ma di solito mantengo quello che affermo!! 😉

  9. Mi sa che sono rimasta indietro con la saga di Fair… ora provvedo… intanto: complimenti!

I commenti sono chiusi.

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