L’incertezza dell’inizio e la certezza della fine

Circa un anno fa cominciai un viaggio. Balle, ne cominciai parecchi. Ancora balle!
Era uno solo, ma implicava numerose scelte. Numerosi cambiamenti, numerose sofferenze.
Un viaggio che è ancora solo all’inizio, ma spero che mi porterà lontano.

Una di queste scelte, uno di questi cambiamenti è stata la scrittura. Questo è stato un piccolo viaggio all’interno del percorso più grande che sarebbe la mia vita.

La scrittura è partita da un corso sul webwriting, alimentata da esercizi e da sfide con la mia amica, nonchè prima maestra di scrittura che abbia mai avuto.
Antonella era capace di farti risultare interessante anche lo scontrino della spesa.

All’inizio la copiai spudoratamente. Mi piaceva il suo stile. Ironico, tagliente.
Una cosa mai vista.
All’epoca leggevo solo fantasy, fantascienza e horror. Mi stavo stufando, ma non sapevo che cosa potesse piacermi. I tempi dei broccoli erano ancora lontani.
Lei mi disse: leggi Bukowski.Charles Bukowski
Lo feci.
E cazzo, scoprii un mondo che non sapevo nemmeno che esistesse.  Mi piaceva come scriveva quell’uomo. Aveva qualcosa che non riuscivo a definire.
Scriveva cazzo, figa, tette e veniva fuori arte.
Quando io scrivevo cazzo, figa, tette, veniva fuori esattamente quello che avevo scritto. Cazzo, figa, tette.
Quell’uomo mi piaceva. Mi cambiò la vita.
Lessi cinque suoi racconti. Capii di aver letto abbastanza.

Dodici anni prima avevo smesso di scrivere. Avevo deciso che non mi piaceva. E anche fosse, tanto non ero capace. Questa era una certezza.
Ora la certezza si era incrinata. Non tanto, ma abbastanza.
Abbastanza per ricominciare.

Ricominciai.
Non sapevo che sarebbe successo. Ricominciai  e basta.
Era tutto diverso. Stile, modo di scrivere, argomenti. Tutto. Non sapevo perché, fu così e basta.
Leggendo Bukowski presi una decisione. Una sola.
Sarei stato onesto fino in fondo. Verità cento per cento. Nessuna bugia, nessuna omissione.
Sarei stato io e basta.

E così, armato di me stesso, iniziai il mio viaggio.
Comprai due libri su come diventare scrittori.
Soldi buttati nel cesso, ma mi portarono fino a un forum di scrittori. E lì accaddero tante cose. Conobbi persone diverse. Alcuni mi leggevano, alcuni mi commentavano. Io feci lo stesso con alcuni di loro.
Con alcuni siamo diventati amici. Con alcuni andai ben più lontano di quanto pensavo di poter andare. Questo blog ne è una prova.
Poi ci fu il corso di scrittura creativa con il grande Jack.

Giancarlo Jack Narciso
Poi ci fu il ritorno di Fair Ardagh, un personaggio creato nel lontano 1996, per gioco, lo scherzo di uno scherzo. Mai avrei pensato di tirarlo fuori dal cassetto.
Lo feci leggere a Simonetta, tanto per cambiare.
E lei disse: bello, pubblicalo sul blog. Tanto per cambiare.
Le diedi ascolto, tanto per cambiare.
Scoprii in modo del tutto accidentale Fair. Aveva una personalità, aveva un passato, aveva delle motivazioni. Solo che io non me n’ero mai accorto. Che fare allora? Raccontiamole.
E iniziò l’avventura di Fair Ardagh.

Poi ci fu il Mantova Fantasy , scoperto per puro caso da un contatto di Facebook che manco sapevo di avere. E lì conobbi editori e scrittori fantasy. Lessi alcune cose che avevano scritto. E scoprì che sapevo scrivere anch’io come loro. Non c’erano poi tutte queste differenze. Mi mancavano delle abilità, certo. Come fare una trama ad esempio. Cosa non da poco, ma si può imparare. E ora sto cercando di impararla.

Sono all’inizio di un viaggio. Ci ho messo più di un anno per prepararmi. Un anno in cui non sapevo cosa stessi facendo. Ora lo so. Credo. Spero. No, dai, lo so. Abbastanza, ok?
Scriverò un romanzo fantasy. Parteciperò a dei concorsi fantasy.
E speriamo di approdare da qualche parte.

Tutto questo discorso dove mi porta? Mi porta al blog.

Da oggi quindi, Fair Ardagh è sospeso.
Qualsiasi cosa che abbia un seppur vago sapore fantasyhorrorsci fithriller è sospeso.
Per simpatia, anche i racconti sulla Cina sono sospesi.
Questo post sancisce la drastica riduzione dei racconti sul blog. Non so ancora che cosa scriverò. Magari mi darò alla politica. O alla religione. O alle politiche religiose.

Forse già domani mi rimangerò tutto e tornerò indietro. Sono umano e perciò paradossale.
Umano bastava, dite?
Anche secondo me.

Quindi, un caro saluto a tutti quelli che mi hanno seguito fin qua.
Continuate a farlo, se vi fa piacere, e scopriremo insieme dove andremo a finire.

A presto,

Matteo

9 Risposte a “L’incertezza dell’inizio e la certezza della fine”

  1. Lo considero un arrivederci… XD e un in bocca al lupo per i tuoi progetti.
    Se hai bisogno, sai dove trovarmi…

  2. Più che un arrivederci, ci sarà una diminuzione del volume e della frequenza delle cose postate.
    Cambierò grafica, cambierò impostazione forse. Devo decidere diverse cose.
    Non smetterò di tenere vivo il blog, solo lo sarà un pò meno di prima.
    E per i progetti…ai posteri l’ardua sentenza!

  3. Posso ammettere che senza il fondo trasparente è più leggibile? Senza togliere nulla al tuo desiner…

    E il corto? Si è fatto alla fine? Notizie? Simo?

  4. Ahahahah! Sei troppo forte Erika. Adesso la grafica cambierà del tutto, forse ancora oggi.
    E sì, devo ammettere che hai ragione.
    Il corto…bella domanda. Simonetta dice che arriverà, ma non si sa quando. Devono finire delle riprese.
    Avvertirò l’universo mondo quando arriverà, quindi lo saprai di sicuro.

  5. Non ho mai letto nulla di Bukowski (che vergogna…), mi hai fatto venir voglia di rimediare in fretta…
    Quindi si continua a seguirti, per quanto mi riguarda, vediamo che combini…
    Alla fine anche questa è una gran bella storia 😉

    Il corto finirà, abbiamo avuto qualche problemino per l’ultimissima scena. La protagonista ha iniziato a lavorare e ha pochissimo tempo, povera…
    Ma confido che finiremo comunque presto.

    In bocca al lupo anche da parte mia!

  6. Ciao Teo! Leggo ora il tuo post (anzi no, l’ho letto ieri sera ma ero troppo stanco per rispondere…quindi fai finta che lo abbia letto ora… oh no? forse iniziare un discorso con una bugia non va bene – è poco etico – maiononsocosasialetica – e quindi, passiamo oltre…) e rimango di stucco! Cavoli!! Il mio blogger preferito (e anche unico) mi ha appena comunicato che non pubblicherà più i suoi racconti, ne della Cina (che come già ti avevo detto erano i miei preferiti) ne quelli di quel nanetto con problemi di dissociazione della personalità che è Fair. E di tutto questo me ne dispiaccio.
    Però dall’altro lato mi rallegro, in quanto stai iniziando un nuovo progetto, una new life, una nuova era, e questo, anche se a noi lettori causerà notti insonni, sarà per te un motivo di nuovo entusiasmo e nuova vitalità! Bravo, continua così e tienici informati degli sviluppi!!!
    Un saluto,
    PuffoBrontoloso.

    p.s. una delle mie frasi preferite recita più o meno così: “Credi alla forza dei tuoi sogni e loro diverranno realtà” (Poi se vorrai ti dirò anche da che libro è stata tratta)

  7. Certo che voglio sapere da che libro è tratta!
    Per quanto riguarda il blog, andrà avanti e farò di tutto per renderlo un posto interessante. Ma volendo credere al mio progetto, non posso più postare un romanzo qui. Il giorno che vado da un editore, lui cerca su Google “Fair Ardagh”, vede che è già tutto online e mi manda affanculo.
    Però mica smetterò di scrivere. Devo solo capire che cosa fare. Chiamiamola “pausa di riflessione”? Ma non voglio farla durare nemmeno troppo.
    Insomma, secondo me puoi dormire sonni tranquilli.
    Vi terrò informati su tutto, promesso!
    A presto!

  8. Ciao Matteo,
    per quanto mi riguarda il tuo talento nello scrittura mi è stato subito evidente dalla prima volta che ho letto qualcosa di tuo, da quella prima lattina di birra schiumosa che ha preso vita grazie alle tue parole (me la ricordo ancora, capisci ben!).
    Sono felice di non trovare più le avventure di Fair sul tuo blog, perchè spero di leggerle presto confezionate in una bella copertina rigida!
    In bocca al lupo, in culo alla balena, buona fortuna :))

  9. La lattina di Roberto! Bei ricordi! Prima o poi dovrò postare qualcosa del corso di scrittura, il buon Florian scalpita per venire alla luce.
    Per il resto, vedremo. Presto non accadrà nulla e questa è l’unica cosa certa.
    Per ora scrivo, poi ci penserò.
    Grazie degli auguri!

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