Cristo si è fermato ai broccoli

La prima volta che mangiai i broccoli fu a una specie di ritiro spirituale. Troppo complesso da spiegare nel dettaglio. Basti sapere che ci si purificava nell’animo e nel corpo.
Come? Semplice. Mangiando solo cibi sani e talmente privi di proteine animali, da poter ben dire che ne fossero sprovvisti del tutto. Insomma, niente carne.
Per un odiatore professionista di tutto ciò che ha un aspetto anche vagamente verduroso, è stata dura.
Per lo spirito invece, diciotto ore al giorno di meditazione. Una cosa talmente stressante che la fai solo perchè hai capito che non ti rimane nient’altro da fare.

Insomma, al terzo giorno c’erano broccoli. Li mangiai. E ci rimasi male. I broccoli mi piacevano.
Sapete? È dura da mandar giù.
Uno stabilisce a priori che i broccoli non gli piacciono. E che mai e poi mai li avrebbe mangiati. E alla fine, basta un solo assaggio e le sue certezze crollano. Sono cose che danno da pensare.
E quel giorno ne pensai di cose.
Ad esempio, non è che adesso mi basta vedere un uomo nudo per diventare gay?
Oppure, che è un po’ più seria, che le affermazioni assolute sono possibili solo quando non conosciamo la realtà. E già questa è un’affermazione assoluta.

Meno conosciamo, più siamo certi di sapere. Dev’essere il nostro modo di sopravvivere all’ignoto.
L’ignoto fa paura. E a costo di non affrontarlo, uno si perde il sapore del broccolo. E magari si perde anche quello della cioccolata. E del pollo al forno con le patate.
Quanti sapori avrò perso, durante l’arco della vita, nel tentativo di proteggermi dai sapori sconosciuti?

Per fortuna, non è una cifra quantificabile. Altrimenti, ci sarebbe da diventar pazzi.
Ma poi si potrà recuperare?
So che il mondo in cui viviamo è vasto, tanto quanto i confini che decidiamo di mettergli. Per ogni steccato che erigiamo, il mondo si restringe e diventa più facile vederlo tutto.
Quanti recinti possiamo metterci addosso? Temo che la risposta viaggi verso un numero infinito.
E quanti ne possiamo togliere?
Chi lo sa. Forse, altrettanti.
Io davvero non lo so.

So solo che, dopo sei mesi da quell’esperienza, dopo 33 anni di esistenza rinchiuso nel bunker della mente, ho fatto qualcosa che non avevo fatto mai.
Ho spostato un po’ più in là il confine invalicabile del mondo.

E ho comprato i broccoli.

Questo racconto fa idealmente parte della Saga dei Vegetariani, iniziata con Grazie per il prosciutto.

 

14 Risposte a “Cristo si è fermato ai broccoli”

  1. Bello! Usi i broccoli per parlare di qualcosa di profondo, senza tralasciare la vena ironica che ti contraddistingue.
    Mi trovi d’accordo sui recinti che si erigono: sono davvero troppi!
    Bravo Matteo 🙂

    P.S. Abbatteremo l’egemonia femminile di questo blog!!!

  2. Wow! Finalemente! Stavo aspettando il racconto sui broccoli!
    ps: (fatemi fare un po di pubblicità!!!) Per chi fosse interessato a comprendere meglio la paura dell’ignoto e i “recinti” chiedete scrivetemi o chiedete a Matteo maggiori dettagli…
    Ps2: @Matteo: Se ritieni questo post troppo pubblicitario e quindi inopportuno per il bolog, sappi che non mi offenderò se lo togli!

  3. Prima o poi dovrai fare i conti con te e renderti conto di essere una persona profonda…

    Bello, Matteo…

  4. Grazie a tutti ragazzi.

    @Stefano: ci vuole uno slogan forte, tipo: “Contro ogni tipo di egemonia”, o menate del genere. Ah, grazie per l’apprezzamento. I broccoli mi provocano delle comprensioni incredibili. Cose assurde…

    @Davide: puoi fare ciò che vuoi, quando e come vuoi. Mi casa es tu casa, si dice così no? Anzi, ribadiamo il concetto ancora meglio: che chi fosse interessato a percorsi di crescita personale, a comprendere meglio se stesso e cose simili, si può rivolgere a te, o a me e io lo dirotto da te. Se è troppo esplicito come commento, mi dici e mi automodero (assurdo, il fondatore del blog che chiede a un utente se va bene un commento…ma tutto può succedere su questo blog!).

    @Erika: ssst, non diciamolo troppo in giro, che poi la gente ci crede…

  5. Non sapevo ci fosse una “saga dei vegetariani”! Lo stile in effetti ricorda molto “grazie del prosciutto”, prima era il prosciutto il mezzo per mascherare il tuo profondo messaggio… Ora i broccoli…
    Mi è piaciuto molto, bravo Matty!

    @Stefano: non ci sperare… E’ una battaglia persa! XD

  6. La saga non esiste infatti. Ho sparato la prima cazzata che mi veniva. E’ però una sorta di continuazione di un’esperienza mia personale, che è diventata più approfondita nel tempo. Per qualche ragione, il cibo mi accompagna spesso.
    Grazie anche a te, Simonetta.

    ps: Stefano ed io non ci facciamo spaventare tanto facilmente!

  7. Matteo e Stefano raccontano una barzelletta nuova! 🙂

    E’ proprio profonda questa dei broccoli, però… anche se detta così proprio non sembra! XD

  8. Grazie ancora Erika. Questo è il frutto di un anno di ricerca molto duro. Ma se l’avessi scritta in modo serio, sarebbe stata una cosa pallosissima. E poi, finirebbe per sembrare un testo troppo didascalico e moraleggiante. E, non ultimo, mi devo pur anche divertire, no?

  9. …ehm… capisco che hai la testa altrove, ma la barzelletta si riferiva all’egemonia che state “tentando” di abbattere… 🙂

  10. Complimenti Matteo , a partire dal titolo (fenomenale)! Che dire……..conoscendoti, non mi stupisce affatto ciò che riesci a dire parlando di broccoli !!! E’ una tua qualità. Veramente bello il racconto.

  11. @Erika: ce la faremo, altro che barzelletta! E’ vero, ho la testa altrove…sì, forse è una barzelletta. Contro te e Simonetta non ci sono speranze. E sì che non si fanno sentire Valeria e Daina da un pezzo, altrimenti, starei fresco…

    @Vania: benvenuta sul blog! Dopo Davide, anche te. Che bello, son contentissimo! Grazie mille per i complimenti! Il titolo è puro marketing. Dovrei venderli, i broccoli…

  12. Il racconto è intriso di una meditabonda ironia che lo fa stare in bilico fra il serio e il faceto.
    “Per ogni steccato che erigiamo, il mondo si restringe e diventa più facile vederlo tutto”
    Questa frase è davvero bella, e mi ha colpito perché mi ha fatto pensare che sì, forse è più facile vedere il mondo se lo restringiamo secondo la nostra misura, ma in questo modo rischiamo, anche, di perderne la visione “panoramica dall’alto”. Il mondo è molto più vasto di quanto immaginiamo, per fortuna (o sfortuna che sia). Oltre ai broccoli ci sono le barbabietole, i topinambur, ecc, ecc. Se non vogliamo fermarci a pochi sapori “acquisiti” per sempre, bisognerà pure uscire dai nostri steccati così falsamente “rassicuranti”, un giorno o l’altro…
    Bravo e… al prossimo racconto sulla successiva verdura che assaggerai!

  13. Grazie per l’apprezzamento Gioia.
    Non so che cosa mangerò in futuro, ma se ci farò delle riflessioni non mancherò di scriverne.
    Comunque, questo racconto è MOLTO serio. Ma io non sono capace di scriverlo in maniera seria e quindi, lo stile è questo. Mi accade con tutto.
    Grazie ancora e alla prossima!
    Ciao.

  14. Bello e profondo, mi sei piaciuto davvero!
    Non so a cosa si riferissero i commenti sul prosciutto, ora vado a indagare.
    Baci

I commenti sono chiusi.

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