Sugar Trip

Sto da trenta secondi col cartone di latte di Mandorla Condorelli rovesciato all’ingiù. L’ultima goccia è uscita più di dieci secondi fa, ma è non è mai troppo tardi per smettere di sperare. Tuttavia i secondi passano e non accade niente. Comincia a salirmi l’ansia, inarrestabile come la glicemia. Possibile che un’inversione del campo gravitazionale stia interferendo con la normale fuoriuscita del liquido? Che sia colpa delle scie chimiche? Ultimamente le scie chimiche sono responsabili di tutto, un po’ come i diavoli nel Medioevo, non vedo perché non possano essere responsabili anche dell’inversione della gravità all’interno del mio cartone di latte di mandorla Condorelli.

Più ci penso e più mi sembra sensato.
Voglio dire, non avrò davvero finito tutto quel latte di mandorla in una sola mattina? E poi, parliamo di un litro di glucosio talmente denso che al confronto un buco nero ha una massa infinitesimale. All’interno di una concentrazione così spaventosa di zucchero può accadere di tutto.
L’ansia intanto è al limite dei livelli di guardia. Mi manca il respiro. Il cervello comincia a processare la realtà secondo schemi irrazionali. Lecco la copertina del fumetto Bonelli che ho sul tavolo e mi sembra abbia un retrogusto dolciastro.
Zucchero!
È il rintocco di un gong tibetano dritto nella testa.
Dammi dello zucchero!
È finito, mio signore…
È la mia voce questa. Un debole pigolio, rispetto al tuono imperioso che mi sovrasta.
Lui freme. Sento la sua ira. Sta per scatenarsi. Sono posseduto dal Dio del Glucosio? Sono forse sempre stato un misero ricettacolo di carne, ossa e sangue, in attesa che il Signore dello Zucchero si risvegliasse? Scusatemi. Non lo sapevo. L’Apocalisse sarà colpa mia. Sembra il titolo di una canzone di Ozzy Osbourne in salsa agrodolce.
Aspetta, aspetta. E le scie chimiche? E la Monsanto? Non so perché mi venga da pensare alla Monsanto proprio adesso, ma so per certo che c’entra qualcosa. E gli OGM, e tutto il resto. Tutto all’improvviso acquista un senso. Nel delirio da glucosio, ecco che la realtà si trasfigura. Non sono io, sono loro. Loro, che hanno fatto i cartoni da litro, anziché taniche da dieci!
“Cretino! Non ci stanno nel tuo frigo” dice il raziocinio.
“Balle! Sono tutte balle! urlo io “Butto via l’insalata e le albicocche. E pure il grana se serve!”
Pure gli affettati?
È una trappola. Non me ne accorgo. Ci casco come Sadako in quel maledetto pozzo, prima che diventasse un fantasma che esce da un televisore. Che poi, mai capito perché una cade in un pozzo e poi esce dal televisore per ammazzarti. Valli a capire gli horror giappi…
Anche quelli!” grido.
E poi giù a lanciare insulti alla Monsanto. Anzi, adesso apro un blog sulle scie chimiche e ci scrivo: Monsanto killer, scie chimiche Condorelli e le industrie farmaceutiche svegliaaa!!!!!11!!1
Se rinunci perfino al salame sei Kasta, amico.” mi dice il raziocinio “E poi ai scritto Condorelli la con C anziché con la K! Mafioso piduista piddino bildeberghe!
E comincia ad insultarmi. Ho il cervello a cinque stelle che non sa più la grammatica, più due fa sette, Kenshiro mi appare come la Madonna e mi butto in ginocchio dicendo perdonami! Comprerò una scorta per la settimana intera, comprerò un frigo a pozzo per tenerci tutto il latte Condorelli, non farmi esplodere uno tsubo, poi qualcuno suona alla porta, mi alzo, apro, è il signor Condorelli con un cartone nuovo di zecca in mano che mi dice questo è per te ma non so se te lo meriti, cosa devo fare mio signore? vendici l’anima, mi dice, e io te la vendo volentieri, ma l’ho già data via quando ho comprato questo Smartphone, per stare sempre su Fessbuk a farmi gli affari degli altri, allora lui scuote la testa e mi chiude la porta in faccia.
E io rimango lì, da solo. E piango. E i morsi della fame chimica che scavano nello stomaco.

Poi mi ricordo che c’ho due barrette di cioccolata in frigo.
Fino a domani sono salvo.

 

 

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