Le 10 cose che lascio nel 2015

Si può arrivare alla fine dell’anno senza l’immancabile lista delle cose che si lasciano andare e quelle che ci si porta nell’anno nuovo?

La risposta sembra retorica, se non fosse che sono sopravvissuto alla grande senza mai farla, fino al 2014. Cos’è cambiato quest’anno?
Non lo so: sarà che non avevo un tubo da fare il 30 sera. Può essere una spiegazione buona come le altre.

Ecco, senza ulteriori indugi, la lista delle cose che mi lascio indietro:

  1. Il mio appartamento da single
    La casa dove Ilaria e io abbiamo vissuto per quasi due anni era in realtà l’appartamento che avevo scelto quando ancora ero solo e disperato. Era inadeguato perché già in partenza non rappresentava la scelta di entrambi.
    Gli abbiamo detto addio ai primi di Novembre.
  2. Il morosato
    Niente, a parte penso i figli, cambia l’identità di una coppia come il matrimonio. Sposarci ha polverizzato l’identità precedente e creata una nuova, con una forza così dirompente che non ce lo aspettavamo nemmeno noi.
    A tutti quelli che convivono, e affermano che sia la stessa cosa, dico: smettetela di raccontarvela. Sposatevi e poi ne riparliamo.
  3. Il mio romanzo fantasy
    Aver mollato la scrittura per un decennio ha un prezzo da pagare: ricominciare è molto più difficile. E io non ce la faccio a fare tutto. La famiglia ha la priorità.
    Non senza dolore, rinuncio per il momento al mio sogno più grande, quello di imparare a scrivere per davvero e di portare a termine il romanzo fantasy che ho in testa da 12 anni. Purtroppo, prevedo che sarà un momento molto lungo.
    Ma un giorno, Fair Ardagh tornerà e forse anche Ulissippo. E io sarò lì, pronto ad aspettarli.
  4. Monnezza
    Non hai idea della quantità di cose che abbiamo ceduto, regalato, venduto, ma soprattutto buttato, durante il periodo settembre-ottobre. In quei mesi la discarica ha sostituito persino il giapporante (trad: ristorante giapponese) come meta preferenziale. Ora la casa è talmente vuota che per forza dovrà entrarci qualcosa di nuovo.
  5. Amici
    Io sono uno che vorrebbe tutti sulla sua barca. Ma proprio tutti. Se ho qualcosa di bello, penso che condividerlo con più gente possibile sia il massimo.
    Non è più così.
    L’inclusività estrema è morta nel 2015. Ho tanto da fare e non ho tempo, né energie, da dedicare alle relazioni che potrebbero diventare importanti “se solo…”.
    Da quest’anno sulla barca ci salgono in pochi, e selezionatissimi.
    Non fate quella faccia: stavate viaggiando per conto vostro già da un pezzo.
  6. L’identità da studente
    In ritardo sui tempi di quasi 20 anni, il 2015 vede la fine dell’era dello studente. Non ho più niente da apprendere dalla mia famiglia di origine, anzi posso insegnare (o anche farmi i fatti miei, a seconda).
    “Meglio tardi che mai” sarà il mio mantra nei secoli a venire. Amen.
  7. L’incertezza della direzione
    Ci ho messo anni, ma anni davvero, a capire dove volevo andare, come e con chi. Ora l’ho capito, finalmente. Che poi non sia capace di farlo, sarà il nuovo tema del 2016…
  8. La palude della quieta disperazione
    Dopo due anni di relazione con Ilaria, dopo aver più volte toccato la completezza, o almeno una parte, posso dire che i tempi della quieta disperazione sono finiti per sempre. Quella palude di sofferenza sorda che non smette, ma non è nemmeno così forte da farti venire la voglia di uscirne del tutto.
    Non tornerà più. E se tornasse, ci farò una risata e me la scrollerò di dosso.
    E i miei figli non la conosceranno mai.
  9. Varie ed eventuali
    La verità è che otto bastano e avanzano, ma viviamo nel mito del 10…
  10. Le cazzat...
    Ah no, scusate.

E in via del tutto eccezionale….

Le 10 cose che mi porto nel 2016

  1. I Cd dei Dream Theater
    Continuerò ad acquistare gli originali, anche se facessero un Cd di rutti.
  2. Gli arancini per Natale
    Tradizione di famiglia mai davvero eliminata. Durerà nei secoli dei secoli.
  3. Sparare cazzate
    Potete stare tranquilli
  4. Voglia di cambiare vita
    Desiderio di iniziare a condurre i corsi di studio sulle abilità di relazione del Centro Studi Podresca.
  5. Paura del punto 4
    Ok, si capisce.
  6. Desiderio e fine di allargare la famiglia
    Fare un figlio. Ci voleva tanto per dirlo?
  7. Terrore folle del punto 6
    Anche questo si capisce.
  8. La nave delle relazioni
    Viaggiare insieme a tutti quelli che ho scelto e che mi hanno scelto.
  9. Non so mai che cacchio scrivere
    Vedi punto 9 lista precedente.
  10. Smettere di incazzarmi per quelli che pubblicano bufale su Facebo…
    Ah, no. Scusate.
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