Intervista col volpino

In: Ciao Foffi, raccontaci di te.
F: Sono un volpino italiano col musetto simpatico e un po’ tonto. Forse questo ha autorizzato la Piccola a chiamarmi come mi ha chiamato. Foffi. Dimmi tu se è un nome.
In:Perché, cos’ha che non va?
F: Che fai, sfotti? Gli altri cani del quartiere stanno ancora ridendo. Ma non divaghiamo.
In: Mi sembri un po’ acido, o sbaglio?
F: Lo saresti anche tu, dopo due ore di seduto con la Piccola.
In: Forse volevi dire di “sedute”?
F: No, intendevo proprio seduto. Seduto Foffi! Foffi seduto! Cuccia Foffi! Cattivo Foffi! Mamma, Foffi non sta seduto! Ti stupisci se mi girano?
In: Ehm…ok, scusa. Ci racconti la tua esperienza? Hai mai subito maltrattamenti?
F: Nel vero senso della parola, no. Ma ho subito la stressante condizione di cane al servizio di padroni ordinariamente ignoranti. Discretamente incivili. Fondamentalmente disinformati.
In: E questo cosa ha comportato?
F: Cosa ha comportato? Ti dico questo: non sono il figlio che non hai mai avuto. Non voglio ingozzarmi a gelati e patatine, anche se ti faccio credere il contrario! Sono un cane e come tale mi devi trattare! Chiaro? È abbastanza chiaro?
In: Ok, va bene, chiaro…non ti agitare, erano solo domande…
F: Sì, sì, scusa. Ma tutta la mattina a Foffi seduto, cuccia Foffi, Foffi pancia in su, girati Foffi, Foffi…
In: Certo, certo. Continuerei con l’intervista se permetti…
F: prego fai pure. Almeno tu chiedi per favore. Quell’altra invece…Foffi seduto, Foffi zampa! Zampa! Cattivo Foffi, non da la zampa!
In: Mmm, mmm…bene, benissimo. Quindi, dicevi che i padroni non sanno come trattare un cane, è così? Cosa consiglieresti?
F: Guarda, non meniamola troppo. Non te l’ha detto il medico di prenderti un cane. Se non hai voglia di sbatterti, fai altro.
In: Del tipo?
F: Un figlio, piuttosto!
In: Ma un figlio…vabbè, lasciamo perdere. Piuttosto dimmi: cosa si aspettano da voi i padroni?
F: Si aspettano di tutto, tranne che tu faccia il cane. Dare la zampa, scodinzolare a comando, non inseguire i gatti del vicino, portare le pantofole, ma senza sbavarci sopra, non ingropparsi la cagnetta del quinto piano… Cosa vuoi ancora, che mi metta una scopa in culo così ti ramazzo la stanza?
In:Ma non c’è il piacere di compiacere il padrone?
F: Piacere di compiacere? Ma come parli? E poi io ti compiaccio anche, ma tu in cambio? Insomma, pagare moneta, poi vedere cammello!
In: Quindi, l’epica dei cani che si sacrificano per il padrone…
F: Senti: per me Lassie era un uomo travestito! E poi se avete bisogno di cani eroici per sentirvi meglio, vuol dire che come razza siete proprio alla frutta!
In: Ok, non ti agitare.
F: Scusa. È che ancora mi ronza in testa Foffi seduto, cuccia Foffi, Foffi…
In: Ehm…penso di aver afferrato…Senti, in chiusura te la senti di dare un consiglio ai nostri amici a due zampe?
F: Certo! Come diceva quel tale, conosci te stesso. E dopo, solo dopo, comprati un cane!

2 Risposte a “Intervista col volpino”

  1. “Piacere di compiacere? Ma come parli? E poi io ti compiaccio anche, ma tu in cambio? Insomma, pagare moneta, poi vedere cammello!”
    Love Foffi!

I commenti sono chiusi.

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